La Sindrome del Tunnel Carpale è una delle più comuni patologie che colpiscono la mano. Scopri quali sono le cause, i sintomi e tutti i vantaggi dell'intervento endoscopico mini-invasivo.
Il Tunnel Carpale è una struttura anatomica che si trova a livello del polso; si tratta di un vero e proprio canale osteo-legamentoso all'interno del quale scorrono i nove tendini flessori delle dita e il nervo mediano, uno dei principali nervi sensitivi e motori della mano.
Si parla di Sindrome del Tunnel Carpale quando, per cause diverse, si verifica la compressione di tale nervo nel canale carpale.
Le cause della Sindrome del Tunnel Carpale sono molteplici e spesso multifattoriali. Tra i principali fattori di rischio ricordiamo:
I meccanismi determinati da uno o più fattori di rischio possono comportare:
In entrambe le circostanze il risultato finale è una compressione e, quindi, una sofferenza del nervo mediano.
I sintomi vanno dal semplice "fastidio" (in fase iniziale) all'invalidità motoria del pollice (in fase molto avanzata); essi, infatti, si aggravano col passare del tempo, poichè il danno nervoso dipende dal grado e dalla durata della compressione. Generalmente si presentano più di frequente durante le ore notturne e in particolari posizioni di stress del polso.
Generalmente i sintomi si presentano in questa sequenza:
E’ fondamentale che il soggetto che presenti i sintomi suddetti si rechi dallo specialista in tempi celeri.
Con l'aggravarsi della patologia durante le ore notturne i sintomi diventano sempre più persistenti, causando disturbi al sonno e al riposo; durante il giorno il paziente ha sempre più difficoltà a compiere movimenti di presa e di precisione.
La Dott.ssa Marina Faccio riceve nei suoi ambulatori specialistici di Bologna, Prato e Arezzo.
Per diagnosticare la Sindrome del Tunnel Carpale, nella maggior parte dei casi sono sufficienti:
È importante sottolineare che l'elettromiografia è un esame operatore-dipendente, quindi la precisione e l'affidabilità dei risultati dipendono molto dall'esperienza e dalla competenza del professionista che esegue l'esame.
In casi specifici, lo specialista richiederà ulteriori esami strumentali.
I sintomi della Sindrome del Tunnel Carpale possono essere confusi con altre patologie che interessano l'arto superiore.
Una delle condizioni più comuni è la radicolopatia cervicale, causata dalla compressione di un nervo a livello del collo, che può provocare sintomi simili, come dolore, formicolio e intorpidimento che si irradiano lungo il braccio e la mano.
Un'altra condizione è la Sindrome del Tunnel Cubitale, che coinvolge la compressione del nervo ulnare a livello del gomito e può causare sintomi simili, soprattutto nel lato interno del braccio e della mano.
Meno frequente, ma comunque importante, è la compressione del nervo mediano sotto il lacerto fibroso, una fascia fibrosa che può comprimere il nervo all'avambraccio, causando sintomi che possono essere confusi con quelli del tunnel carpale.
Infine, la sindrome dello sbocco toracico, una condizione rara in cui i nervi o i vasi sanguigni sono compressi a livello dello stretto toracico, può causare dolore e intorpidimento che si estendono lungo l'arto superiore.
L'esperienza dello specialista è importante non solo per distinguere tra le varie condizioni, ma anche perché queste patologie, a volte, possono presentarsi contemporaneamente, rendendo la diagnosi e la gestione più complesse.
Il formicolio notturno è spesso uno dei primi sintomi della Sindrome del Tunnel Carpale e quasi sempre provoca disturbi del sonno.
La combinazione tra mancanza di sonno e dolore cronico rende questa condizione estremamente debilitante, soprattutto se trascurata a lungo.
Molti pazienti riferiscono di svegliarsi durante la notte a causa del formicolio, cercando sollievo scuotendo le mani o alzandosi dal letto.
Questo accade perché durante la notte, dormire con i polsi piegati aumenta la pressione sul nervo mediano, mentre l'immobilità e il ristagno dei liquidi nel corpo contribuiscono a peggiorare ulteriormente il formicolio.
Per alleviare il formicolio notturno e migliorare il riposo puoi:
Tuttavia, l'efficacia di questi rimedi dipende dallo stadio e dalla gravità della patologia.
La Sindrome del Tunnel Carpale è uno dei disturbi alle mani più frequenti in gravidanza, spesso causato dalla ritenzione idrica che provoca un accumulo di liquidi nei tessuti, in particolare nelle mani.
Questo gonfiore aumenta la pressione all'interno del tunnel carpale, comprimendo il nervo mediano e causando formicolio, intorpidimento e dolore.
Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, i sintomi del tunnel carpale legati alla gravidanza tendono a scomparire spontaneamente dopo il parto, quando il corpo elimina i liquidi in eccesso.
Il miglioramento è spesso graduale, e in molte donne avviene nelle prime settimane post-partum.
Tuttavia, se i sintomi persistono oltre le sei-otto settimane dal parto, è consigliabile consultare il chirurgo della mano per una valutazione più approfondita.
A seconda dello stadio di gravità della Sindrome del Tunnel Carpale e della durata dei sintomi si può intervenire in modo conservativo o chirurgico.
In caso di compressioni che perdurino da parecchio tempo, in cui il nervo risulta gravemente sofferente, il recupero potrebbe non essere completo: per questo è importante rivolgersi precocemente allo specialista!
quando i sintomi sono saltuari ed insorti da un breve periodo di tempo, la terapia conservativa consiste in:
al fallimento della terapia conservativa o negli stadi più avanzati è indicato l'intervento chirurgico di decompressione del nervo mediano al carpo.
L'intervento è affidabile ed efficace e comporta una risoluzione della patologia, ripristinando la funzionalità della mano.
La procedura può essere effettuata per "via aperta" (metodo tradizionale) o per "via chiusa" (intervento endoscopico al Tunnel Carpale); in entrambi i casi l'intervento viene eseguito in anestesia locale e in regime di day hospital (senza pernottamento notturno).
L'intervento endoscopico per la Sindrome del Tunnel Carpale è una tecnica chirurgica all'avanguardia e mini-invasiva, che offre un'alternativa avanzata alla chirurgia tradizionale.
Questa tecnica rappresenta una soluzione altamente efficace, con un recupero funzionale rapido e meno traumatico per la maggior parte dei pazienti.
Viene eseguita una piccola incisione trasversale a livello della piega del polso, lunga circa 1 centimetro, nella quale viene inserito un endoscopio.
Grazie alla videocamera interna il chirurgo è in grado di visualizzare perfettamente a video l'interno del tunnel carpale e procedere con l'apertura completa del legamento trasverso, liberando il nervo mediano dalla compressione.
Sì, è sicuro e risolutivo al pari dell'intervento chirurgico tradizionale.
Intervento tradizionale ("via aperta") | Intervento endoscopico ("via chiusa") | |
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Durata intervento | 20 minuti | 5 minuti |
Cicatrice | 4-5 cm sul palmo | 1 cm sul polso |
Ritorno all'attività lavorativa | 2-3 settimane lavoro non manuale 4 settimane lavoro manuale | 1-2 giorni lavoro non manuale 3 settimane lavoro manuale |
La Dott.ssa Faccio, specialista nel trattamento delle patologie dell'arto superiore, visita a Bologna, Prato e Arezzo.
Quando tengo il cellulare in mano, dopo mezzora sento le dita addormentare e ho un po' di dolore. Il medico di famiglia mi ha detto che potrebbe essere il tunnel carpale, è possibile?
Buonasera Augusta, effettivamente i sintomi che descrive possono coincidere con la sindrome del tunnel carpale. Le consiglio di effettuare un’elettromiografia!
Buongiorno, sono quasi al sesto mese di gravidanza e ogni mattina accuso formicolio e intorpidimento alle mani. Si può fare un'elettromiografia? In alternativa come posso risolvere?
Buongiorno Carla, i sintomi sono probabilmente legati alla ritenzione idrica che comporta la gravidanza. Per diminuire il formicolio mattutino può utilizzare un tutore di polso nelle ore notturne; durante il giorno applichi il ghiaccio alla mano 2-3 volte per 10 minuti (mai a diretto contatto con la pelle!). Se i sintomi dovessero persistere anche dopo il termine della gravidanza, le consiglio di eseguire un’elettromiografia. Saluti
Buongiorno, io ho un dolore pazzesco alla base del dito pollice sinistro, mi si irradia al polso, specialmente quando afferrò qualcosa... Potrebbe essere tunnel carpale?
Buonasera Simona, da quello che descrive sembrerebbe più un problema di infiammazione tendinea (Morbo di De Quervain) o di Rizoartrosi
ma che rimedi ci sono? Io la notte indosso un tutore...
Prima di tutto è necessario fare una diagnosi precisa con una visita ed eventuali indagini strumentali (rx ed ecografia). Comunque nelle fasi iniziali il tutore notturno è consigliato per ridurre la sintomatologia dolorosa in entrambi i casi, associato a ghiaccio e cerotti locali con antinfiammatorio
Io ero pronta per l'intervento, avevo fatto l'elettromiografia due volte a distanza di un paio d'anni ed ero a un punto molto avanzato... ma non sono molto per gli interventi, mio fratello mi ha consigliato un bravo fisioterapista che mi ha rimesso a posto tutto senza intervento
Purtroppo non sempre la sola fisioterapia é sufficiente per risolvere il problema! I fisioterapisti Symcro sono specializzati nel trattamento della mano e si confrontano quotidianamente sui pazienti con noi chirurghi
Le infiltrazioni possono fare guarire la sindrome del tunnel carpale?
In linea generale le infiltrazioni possono dare un sollievo temporaneo alla sintomatologia, ma non eliminano il problema
Operata 2 volte alla mano dx e 2 alla sx. Risolto nulla, poi si scopre che ho delle ernie cervicali e quindi dipende tutto da lì!
Buongiorno Donatella, non di rado possono presentarsi contemporaneamente sia la compressione a livello del canale carpale sia quella a livello cervicale. Lo specialista prende in carico entrambe, impostando la terapia più adeguata a ciascun distretto, a seconda dello stadio e della sintomatologia
Prima di arrivare all'operazione bisogna capire e scagionare la causa e quasi sempre si risolve anche il problema, il più delle volte è associato alla cervicale...
Hai ragione Simona! É fondamentale una corretta diagnosi differenziale, vale a dire identificare la sede della compressione nervosa, che può essere a livello cervicale, del canale del carpo o, meno frequentemente, in altre zone anatomiche dell’arto superiore.
Io ho tutti e due i problemi. Che devo fare?
É fondamentale che il primo passaggio sia una visita da un medico specialista che valuterà il trattamento più adeguato in base al suo quadro clinico. Attenzione alle 'autodiagnosi' e ad iniziare trattamenti senza avere una diagnosi precisa poiché si rischia di non risolvere o, addirittura, di aggravare il problema!
Io son stata operata ad ambedue le mani a distanza di 5 mesi una dall'altra e sto benissimo, non mi sembra poi un intervento così grave...
É vero Franca, l'intervento di per sé non é complicato, dura poco e permette una risoluzione completa del problema
Fatta a tutte e due le mani, nel 1999 e nel 2000, ma la mano destra non ha recuperato bene, poca forza e poca sensibilità 😢
Cara Giovanna, è importante non aspettare troppo, infatti se il danno nervoso è molto grave il recupero potrebbe non essere completo!
Sono stata operata un anno fa però ho fatto sforzi 3-4 mesi dopo l'intervento (ho dovuto lavorare). É possibile che mi sia tornata la sindrome del tunnel carpale? Grazie!
Buongiorno Gabry, la recidiva di tunnel carpale é rara, ma può succedere. Le consiglio una visita specialistica per valutare il suo problema
Buonasera dottoressa, io a dicembre sono stata operata al nervo ulnare del gomito destro, non mi fa più male come prima ma sento ugualmente la mano informicolata e a volte la scossa nel gomito...
Dopo un intervento di decompressione il tempo di recupero del nervo é lungo ma progressivo, anche fino ad un anno e oltre. Le consiglio di effettuare tra qualche tempo una visita di controllo. Saluti!
Buonasera Dottoressa, dopo l'intervento a cielo aperto è consigliato fare massaggi di scollamento e che tipo di terapia riabilitativa? Quando si può riprendere la normale routine lavorativa e di vita? La ringrazio
Buonasera Cinzia, dopo l’intervento sono fortemente consigliate alcune sedute dal fisioterapista specializzato nel trattamento della mano; esse comprendono, oltre al recupero funzionale, anche il trattamento della cicatrice. Gradualmente, dopo la rimozione dei punti di sutura, puó riprendere le attività più leggere; per le attività più pesanti l’astensione consigliata é di circa 30 giorni. Le indicazioni che le ho scritto sono ovviamente generali. Saluti!