La tendinite al polso è una condizione dolorosa che, se non trattata, può diventare cronica e limitare fortemente la mobilità e le attività quotidiane.
Scopriamo le principali cause e i rimedi più efficaci per affrontarla.
Per tendinite si intende l’infiammazione di un tendine, ovvero quella struttura fibrosa che collega i muscoli alle ossa e permette di trasmettere la forza per il movimento.
Quando si parla di "tendinite al polso", è più corretto parlare di tenosinovite, poiché l’infiammazione, nella maggior parte dei casi, coinvolge non solo la guaina sinoviale che avvolge il tendine, ma anche la puleggia o canale nel quale scorre il tendine.
Il polso è attraversato da numerosi tendini, fondamentali per consentire i movimenti del polso, della mano e delle dita. Questi tendini si dividono in:
La guaina sinoviale è una struttura che avvolge ciascun tendine, con funzioni protettive, di riduzione dell’attrito durante il movimento e di nutrimento per la struttura tendinea.
La tendinite al polso, o più correttamente la tenosinovite, è spesso il risultato di una combinazione di fattori legati a stress meccanici, eventi traumatici o cambiamenti metabolici. Le cause principali includono:
Queste sono le cause più comuni di tendiniti al polso.
Attività che richiedono movimenti ripetitivi, come digitare, suonare strumenti musicali o utilizzare utensili manuali, sottopongono i tendini e le loro guaine a uno stress continuo, generando microtraumi che, nel tempo, possono provocare infiammazione e dolore.
Anche alcune discipline sportive, come il tennis, il golf e la palestra, rappresentano dei fattori di rischio.
In particolare, in palestra, esercizi che prevedono carichi eccessivi o una tecnica scorretta, possono sovraccaricare i tendini del polso, aumentando il rischio di infiammazione.
Le alterazioni ormonali, soprattutto nei periodi di gravidanza, allattamento o menopausa, aumentano il rischio di infiammazione delle guaine sinoviali.
Questi cambiamenti possono ridurre la lubrificazione delle strutture tendinee, rendendole più vulnerabili a sovraccarichi e microtraumi.
Urti diretti, cadute sul polso o torsioni improvvise possono causare un’infiammazione acuta.
Anche microtraumi ripetuti nel tempo, spesso ignorati, possono sfociare in una tenosinovite cronica.
Altri fattori come una postura scorretta, che sovraccarica i tendini, o malattie sistemiche come il diabete e l’artrite reumatoide possono contribuire allo sviluppo di una tendinite.
Il trattamento della tendinite mira a ridurre l’infiammazione, alleviare il dolore e ripristinare la funzionalità del polso.
La scelta del rimedio più appropriato dipende dalla gravità dei sintomi e dalle cause sottostanti, ma nella maggior parte dei casi si privilegia un approccio di tipo conservativo, vale a dire:
Se la causa è legata ad attività ripetitive o a sovraccarico, il primo passo è sempre quello di ridurre o interrompere temporaneamente tali attività.
Se l’infiammazione è recente, questo consentirà ai tendini di guarire senza ulteriori stress.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario limitare i movimenti del polso utilizzando un tutore o una fasciatura rigida.
Il ghiaccio, applicato per 15-20 minuti più volte al giorno, può ridurre il gonfiore e il dolore nelle fasi iniziali dell’infiammazione.
È importante utilizzare un panno tra il ghiaccio e la pelle per evitare danni da freddo.
I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono comunemente utilizzati per alleviare dolore e infiammazione.
Questi possono essere assunti per via orale o applicati localmente sotto forma di gel o pomate.
Nei casi più gravi, il medico potrebbe considerare l’utilizzo di corticosteroidi, somministrati tramite infiltrazioni mirate.
Una volta superata la fase acuta, la fisioterapia può essere utile per rafforzare i muscoli e migliorare la mobilità del polso.
Esercizi specifici aiutano a ridurre il rischio di recidive, migliorando la flessibilità e la stabilità dell’articolazione.
Se i sintomi non migliorano con i trattamenti conservativi entro poche settimane, è importante rivolgersi a un chirurgo della mano per valutare altre opzioni, come trattamenti avanzati o interventi chirurgici, che possono essere necessari nei casi più complessi o persistenti.
La tendinite di De Quervain, o morbo di De Quervain, è una condizione comune che colpisce spesso persone che svolgono movimenti ripetitivi o attraversano periodi di cambiamenti ormonali, come durante la gravidanza o l’allattamento.
È una forma specifica di tendinite al polso che interessa il primo compartimento dorsale, dove scorrono i tendini dell’abduttore lungo e dell’estensore breve del pollice.
L’infiammazione in questa zona provoca dolore lungo il lato radiale del polso, gonfiore e difficoltà nei movimenti del pollice (abduzione e estensione).
Il test di Finkelstein è il metodo diagnostico più comune per identificare la tendinite di De Quervain.
Il paziente posiziona il pollice all’interno del palmo e chiude le altre dita a pugno sopra di esso. Successivamente, il polso viene piegato verso il lato ulnare (in direzione opposta al pollice).
Se il movimento provoca un dolore acuto sul lato radiale del polso, il test è positivo e conferma la presenza della condizione.
Questo test è rapido e facile da eseguire, ed è un indicatore affidabile per la diagnosi della tendinite di De Quervain.
L’intervento chirurgico diventa necessario nei casi gravi o al fallimento della terapia conservativa.
La procedura consiste nella liberazione chirurgica dei tendini, mediante un’incisione minima, per ampliare lo spazio nel canale tendineo e risolvere la compressione.
La procedura viene eseguita in regime ambulatoriale (senza pernottamento notturno), in anestesia locale al polso.
Oltre al morbo di De Quervain, il polso può essere interessato da altre tipi di tendiniti, meno comuni ma comunque significative:
Questa tendinite riguarda il tendine che consente la flessione e la deviazione radiale del polso (flessore radiale del carpo).
Si presenta con dolore nella parte volare del polso, vicino alla base del pollice, e fastidio che peggiora durante attività come scrivere o trasportare pesi.
È spesso causata da movimenti ripetitivi e sovraccarichi legati a lavori manuali o sport.
In questa condizione è coinvolto il tendine responsabile dell’estensione e della deviazione ulnare del polso (estensore ulnare del carpo).
Il dolore, localizzato nella parte dorsale-ulnare del polso, può irradiarsi verso il dorso della mano, e talvolta una sensazione di instabilità o "scatto" durante i movimenti.
Questa tendinite è associata a microtraumi ripetuti, come quelli riscontrati nei golfisti e tennisti, o a lavori manuali che richiedono torsioni o sforzi ripetitivi.
Questa tendinite interessa i tendini degli estensori comuni delle dita, che attraversano il dorso del polso.
Si manifesta con gonfiore e dolore dorsale, che aumenta durante l’estensione delle dita o del polso.
Le cause principali sono il sovraccarico dovuto a movimenti ripetitivi o posture scorrette prolungate, come l’uso intensivo del mouse o della tastiera.
Una tendinite al polso trascurata o gestita in modo inadeguato può evolvere in una condizione cronica, trasformando un disturbo inizialmente reversibile in una problematica permanente.
Tra i principali rischi vi è la fibrosi e l’ispessimento del canale sotto il quale il tendine scorre, che riducono la mobilità e provocano intenso dolore.
Una tendinite non trattata può portare a una perdita di funzionalità: il dolore cronico e la rigidità articolare possono rendere complicate o impossibili attività essenziali come afferrare oggetti, piegare il polso o svolgere lavori manuali.
Se si manifestano sintomi come dolore persistente, gonfiore o difficoltà nei movimenti del polso, è fondamentale non sottovalutarli e prenotare una visita con il chirurgo della mano.
Una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato possono evitare complicazioni e aumentare le probabilità di recupero.